Performance aziendali con ricadute socialmente positive. Questa è la chiave con cui la Farmacia Comunale italiana affronta la sfida “per rimanere sé stessa anche in futuro, per salvaguardare quella sua anima tanto sanitaria quanto di mercato”. È il messaggio che è emerso nel corso della 3° Giornata Nazionale delle Farmacie Comunali, svoltasi a Napoli nei giorni scorsi, riportato da una nota di Assofarm. Nel corso dei lavori Domenico Della Gatta, Amministratore Delegato di Inco.Farma, società presente con 22 farmacie comunali in tutta la Campania, ha ricordato che «la Campania sta progressivamente uniformando i sistemi di distribuzione per conto su tutto il territorio regionale e sta sperimentando un innovativo progetto di de-ospedalizzazione, posizionandosi quindi come laboratorio nazionale su questi due temi cruciali per la farmacia». Ed è proprio nella de-ospedalizzazione delle terapie e nello sviluppo dell’aderenza terapeutica che secondo il vice-segretario organizzativo di Snami Gennaro Caiffa deve esserci«una maggiore collaborazione tra medico di medicina generale e farmacista territoriale». Una posizione, questa, rilanciata con forza dal direttore generale di Drug&Health Nello Martini, secondo il quale la partecipazione del farmacista ai team di assistenza domiciliare integrata sarà una vera e propria condizione di sopravvivenza per la farmacia italiana: «Il farmacista deve recuperare uno spazio di lavoro non replicabile da altri professionisti, ed essere remunerato per questo suo unicum. Ogni altra soluzione alternativa è una battaglia di pura retroguardia». C’è poi il versante del mercato che va affrontato secondo Paolo di Cesare di Nativa, società benefit certificata, con “performance aziendali con ricadute socialmente positive come il rispetto dell’ambiente, delle comunità locali o dei diritti dei lavoratori, rafforzano la credibilità aziendale presso i suoi pubblici di riferimento, producendo così riverberi positivi sui suoi bilanci. Produrre benefit socio-economici diffusi è condizione essenziale per stabilizzare la redditività aziendale, questa la tesi del co-fondatore della prima società benefit d’Europa”. Una prospettiva, sottolinea Assofarm, “nella quale le farmacie comunali italiane si riconoscono da tempo e che stanno iniziando a formalizzare”. Il primo caso, come noto, è quello delle Farmacie Comunali Afam di Firenze, divenute società benefit nel marzo scorso e presenti a Napoli col loro presidente Massimo Mercati: «Ci siamo chiesti quale sarà il valore competitivo delle farmacie comunali tra dieci anni. La nostra risposta è stata quella di un rapporto di fiducia col cittadino. È questo che in futuro genererà redditività».

«L’incontro di Napoli – ha ricordato il presidente di Assofarm Venanzio Gizzi – cui hanno partecipato numerose nostre associate, conferma la capacità delle farmacie comunali italiane di produrre pensiero innovativo al passo con le migliori esperienze europee. La sfida del nostro mondo è certamente quella di essere tanto soggetti di mercato quanto parte del Servizio Sanitario Nazionale, producendo valore aggiunto per quest’ultimo e un servizio di alta qualità sociale per le comunità locali».

Fonte:

farmacista33.it/farmacie-comunali-assofarm-cosi-conciliamo-anima-sanitaria-e-mercato/politica-e-sanita/news–46487.html